Finzioni

«Mi accorgevo che la gente giocava a fare il dirigente d'azienda, gente che di fatto ricopriva cariche di tipo dirigenziale. Lo facevo anche io? Di solito si mantiene una distanza mutevole tra se stessi e il proprio lavoro. C'è uno spazio di imbarazzo, il senso di un gioco formale che è una specie di panico frenato, e forse lo si manifesta con un gesto forzato o con il classico colpo di tosse per schiarirsi la gola. Qualcosa che sbuca dall'infanzia si insinua in questo spazio, un vago senso di giochi e identità non del tutto formate, ma non è che si finga di essere qualcun altro. Si finge di essere esattamente quello che si è. È questa la cosa strana».

(Don DeLillo, Underworld)

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