"An empty shelf is a happy shelf"?

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È sempre triste vedere un'etichetta discografica che annaspa e sembra, ormai da un po' di tempo, sull'orlo della chiusura.
Per me che forse sono poco raffinato, la californiana Shelflife ha sempre avuto una sua modesta e gentile eleganza.
Niente di eroico, come altre label indiepop, né di travolgente dal punto di vista estetico. Ma all'alba dell'epoca degli mp3, per via di una certa didattica generosità, rappresentò per me un buon punto di partenza.
Poi, non dimentichiamolo, fu la prima a rendere disponibili al resto del mondo i giovani Radio Dept.
In seguito fece cose egregie e cose trascurabili, mantenendo costante una sua, per così dire, "linea editoriale", non riuscendo però a diventare né troppo popolare né abbastanza antagonista.
Già da tempo le sue uscite si sono rarefatte, e alle promozioni sono seguiti saldi e poi svendite. Non so come vadano le cose ora, ma l'ultimo "SALE" che campeggia sulla home page, dove sono scomparsi i link interni e dove si parla di un trasloco (un altro?), non promette nulla di buono.
Comunque ci sono cose molto interessanti anche a un dollaro, se vi va fateci un giro.

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