Nothing you can do about it


Sta per ritornare Darren Hayman, ex voce degli storici Hefner. Il suo prossimo album si intitolerà Essex Arms e uscirà in ottobre su Fortuna POP.
A quanto pare il disco è la seconda parte di una trilogia, e la cosa mi fa davvero molto piacere, dato che il precedente Pram Town è stato uno dei miei dischi dell'anno del 2009.
Come si legge sulla pagina dedicata al disco:

Whereas Pram Town dealt with the displacement and ennui of living in a new town (Harlow) Essex Arms takes the narrative to the countryside.
"I was trying to make innovative rock music without the use of electrically amplified instruments. I wanted oboes and harmoniums to take the place of synthesizers and samplers, to make something purely acoustic that wasn't polite or ineffectual."
Oltre alla sua abituale backing band The Secondary Modern, hanno collaborato a Essex Arms anche membri di Wave Pictures e Fanfarlo, e pare ci sia anche un duetto con Emmy The Great. Non vedo l'ora che esca.

Commenti

el señor dionigi ha detto…
Caro Polaroid, parlando di Darren Hayman (anche per me mito dell'adolescenza, e oltre), approfitto per chiederti due cose.
La prima, non pensi che la cosa migliore che abbia fatto dopo che si sono sciolti gli Hefner, più che Pram Town (un po' freddo alla fine, ed è grave per uno che fa della tenerezza la sua cifra stilistica), sono quei quattro ep in giro d'autunno col camper per le coastal towns inglesi? Trovo racchiuse lì in mezzo delle vere e proprie gemme.
E poi, la seconda, tu che hai ben altra esperienza diretta, partendo dal fatto che Darren è una delle persone più antipatiche del mondo e ogni volta che l'ho incontrato, a partire dalla prima qualche anno fa in un minuscolo festival a Malmo, ci sono sempre rimasto malissimo, cosa pensi riguardo al fatto -la butto giù nel modo più teenager possibile- di incontrare i propri idoli? Dopo tante sòle che ci ho preso, inizio a pensare che quasi non ne valga la pena, e i dischi bastano e avanzano.
Ti saluto e complimenti come sempre, va da sè.
e. ha detto…
Caro Señor, ti confesso che gli ep non li ascolto da anni e in effetti mi fai tornare voglia di recuperarli. Sono sicuro che siano molto belli, ma Pram Town mi ha colpito al cuore perché è arrivato in un momento in cui, in un certo senso, tutti quei discorsi mi riguardavano più da vicino. Non sono obiettivo, lo so, ma con certi dischi non occorre sempre esserlo.
E poi apprezzo il suo "svolgere il compito", srotolare tutto il concept, con meticolosità ma senza risultare pesante.
Sulla tenerezza non saprei, non a tutto tondo quanto meno. Nei suoi testi c'è "poesia" (per essere generici) ma anche molta consapevolezza, e a volte sanno essere anche un po' spietati.
Per quanto riguarda il secondo punto, gli ho rivolto un brevissimo saluto "da fan" solo un paio di volte, non so come sia. Una volta fece una battuta abbastanza cattiva ma anche molto divertente su una conoscenza comune, non saprei dire, lì per lì ho riso.
Sull'incontrare i propri idoli, sì, in genere sono situazioni abbastanza imbarazzanti, ma io penso sempre sia colpa mia, che non sono mai disinvolto. Forse basta scegliersi idoli che non si comportano da idoli, tipo avere come gruppo preferito i tuoi amici :-)
ciao, enzo
el señor dionigi ha detto…
Ma è impossibile esserlo, disinvolti dico! Anzi può dirsi che quella è la spia che ci da la misura della nostra devozione. Tipo alle feste delle medie, quando ci rovesciavamo la coca-cola o cadevamo in piscina (vabbè, magari parlo per me) per non saper reggere lo sguardo di quella che ci piaceva (quella che oggi, ricordiamolo, è rigorosamente sposata o tossicomane, o tutte e due).

Con il penultimo Rockdelux hanno dato un disco celebrativo dell'etichetta Acuarela e c'era un pezzo da Essex Arms, ora non ricordo il nome, e non era brutto, però era piuttosto quel tipo di pezzo che non ti senti in colpa a mandare avanti. Ecco, aspettiamo incrociando le dita e vediamo!

Infine ti ringrazio per avermi fatto scoprire Colapesce, vabbè che sono in un momento di discreta sicilianitudine, però davvero piacevole.

Ciao, Federico (a questo punto giochiamo a carte scoperte, tanto)