As if I were a memory


Non è più il 2005 e non mi sbuccerò più le ginocchia su una pista da ballo per The Skin Of My Yellow Country Teeth. Però che piacere ritrovare la voce strozzata di Alec Ounsworth che ingoia le parole e insegue melodie che sembrano sempre sfuggirgli di mano all'ultimo momento. Il piacere di ritrovare un disco nuovo? C'è qualcosa che persiste, trasparente ma palpabile, mentre ascolto le canzoni di Hysterical, il primo album dei Clap Your Hands Say Yeah da quattro anni a questa parte. E qui non è questione di Retromania, non sono soltanto quei suoni di tastiere freddi come i New Order (quando partono Statuesque o Open Road ti meravigli proprio che non entri Bernard Sumner). Un verso di Maniac dichiara "I miss the way you stared at me as if I were a memory". Ci volevano proprio quei cervellotici misantropi dei Clap Your Hands Say Yeah per cantare la mancanza di una mancanza, e raccontarla come un amore.
Ma poi mi lacio trascinare dai toni epici, un po' alla Hidden Cameras con più dramma e al tempo stesso più cinismo, tipo Strangled Caravan, anche un po' alla Pulp ma senza inclinazioni dandy, tipo in Disabled Motorist, oppure da una pomposa ballata come Human Shit, che non starebbe male in una playlist del Morrissey più recente.
Stereogum definisce Ounsworth e compagni la "blogband 1.0" per eccellenza, ok sorrisino, ma oggi non serve a niente. Da quei gloriosi (?) giorni il ciclo di vita dell'hype di una band si è accorciato in maniera disumana e non dura il tempo di scrivere questo post. Per i CYHSY di questo disco (prodotto da John Congleton - Explosions In The Sky, Okkervil River, Clinic), sarà come partire da zero, e non sarà facile: manca a questa raccolta il singolone da ballare e buttare le braccia al cielo, sempre che qualcuno si aspetti ancora queste cose da una band indie rock. Ma per me no, per me sarà come ritrovarsi ancora una volta, per la prima volta.

(mp3): Clap Your Hands Say Yeah - Maniac

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